La pasta è un cibo estremamente ricco di sostanze nutritive in grado di apportare benefici per l’organismo e, più in generale, per il benessere psicofisico delle persone. Dunque, oltre al fatto che si tratta di un alimento che ogni italiano ama e vorrebbe mangiare sempre, va inserito nel proprio piano alimentare per una semplice questione di equilibrio fisico e mentale.
Alcuni, però, fanno notare che la pasta presenta un indice glicemico piuttosto alto, con tutti i problemi per la salute che ne possono conseguire.
Niente paura però, in questo articolo scopriremo 3 azioni che vanno compiute per abbassare l’indice glicemico dell’alimento che più amiamo in assoluto.
Cos’è l’indice glicemico
Prima di entrare nel dettaglio di questi consigli, crediamo sia opportuno comprendere cosa sia l’indice glicemico e perché è bene prenderlo in considerazione quando si decide quali sono gli alimenti che si intende mangiare.
L’indice glicemico (spesso indicato come IG) misura la capacità di un cibo di incrementare la presenza di glucosio all’interno del sangue, quindi la glicemia. I veri responsabili dell’aumento della glicemia sono i carboidrati, contenuti appunto nella pasta e in diversi altri alimenti. Nel momento in cui si conclude la digestione dei carboidrati, il livello di glucosio si alza e ciò può condurre a quei pericolosi picchi glicemici che a lungo andare potrebbero far aumentare di peso e far salire il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
L’innalzamento della glicemia che i vari cibi sono capaci di causare viene paragonato a quello che il glucosio oppure il pane bianco possono determinare e, in particolare, viene rilevata la loro velocità nel provocare ciò. Si tratta di una misurazione valida per tutti gli alimenti e che permette il confronto tra ogni alimento. In termini pratici, questo vuol dire che se la pasta ha un indice glicemico pari a 50 significa che aumenta la glicemia a una velocità dimezzata rispetto a quanto fanno il glucosio o il pane bianco.
Consapevoli del fatto che un basso indice glicemico riferito alla pasta porti con sé una serie di vantaggi a lungo termine per la salute delle persone, noi de La Pasta di Camerino abbiamo creato la pasta Hammurabi, una linea di pasta caratterizzata da un indice glicemico basso e pari a 38 per i formati corti e 32 per gli spaghetti e che nasce da un nobile grano antico della specie monococco. Grazie alle sue eccellenti caratteristiche nutrizionali, Hammurabi è ideale per coloro che praticano sport e, più in generale, per tutte le persone che hanno a cuore la propria salute.
Abbinate la pasta alla verdura e al pesce
Sul piano prettamente culinario, gli ingredienti che accompagnano la pasta sono decisivi per esaltare il cibo preferito dagli italiani e per regalare ai commensali un’esperienza piacevole a tavola.
La scelta del condimento per la pasta però è cruciale anche per ciò che riguarda la salute, in primis perché è il condimento che viene aggiunto alla pasta ad apportare la gran parte delle calorie colpevoli dell’aumento del peso.
Per quel che riguarda l’indice glicemico, è giusto sottolineare che la pasta senza alcun tipo di condimento ha una maggiore capacità di innalzare il contenuto di glucosio nel sangue se confrontata con la pasta a cui vengono aggiunti olio extravergine d’oliva e verdure. Queste ultime, infatti, rallentano decisamente l’assorbimento degli zuccheri nell’intestino e tengono a bada la presenza di glucosio nel sangue grazie alle fibre solubili contenute in esse. Perciò, accompagnare la pasta con delle verdure può rivelarsi un’ottima decisione sia in termini di gusto, perchè alcune ricette che prevedono la presenza di questo ingrediente sono invitanti e gustose, sia in termini di salute, dal momento che le verdure abbassano l’indice glicemico del piatto e, quindi, anche della pasta.
Allo stesso modo, anche il pesce rappresenta un abbinamento perfetto per diminuire il carico glicemico del pasto in quanto, di per sé, tale alimento ha un indice glicemico basso. Le proteine del pesce evitano i picchi glicemici che seguono il pranzo perchè fanno sì che i carboidrati siano assorbiti con minore velocità dall’organismo.
Mangiatela al dente
Durante la fase di cottura della pasta l’amido si trasforma in molecole di glucosio attraverso l’azione degli enzimi. Prolungare i tempi per cuocere la pasta rende questi amidi presenti nella pasta maggiormente digeribili e più facilmente trasformabili in glucosio, andando ad alzare la glicemia presente nel sangue. Per questo motivo, il consiglio è quello di scolare la pasta leggermente prima dell’orario indicato nella confezione. Coloro che amano una pasta più dura all’assaggio, in definitiva, potranno beneficiare di un indice glicemico della pasta più basso.
Riscaldatela o consumatela fredda
Quante volte ci è capitato di mangiare pasta a pranzo o a cena e lasciarne un po’ da parte per il giorno dopo. Addirittura, c’è chi ne apprezza ancora di più la bontà una volta che essa viene riscaldata. Dovete sapere che una pasta riscaldata il giorno dopo presenta degli amidi maggiormente resistenti a essere digeriti, nonostante siano stati già cotti, e, di conseguenza, un indice glicemico associato alla pasta più basso.
In aggiunta, la pasta fredda, sebbene abbia un indice glicemico leggermente più alto di quella riscaldata, consente di mantenere basso il grado di glicemia nel sangue, con tutti i vantaggi che ne conseguono.
Infine, è bene sottolineare che il trucco di mangiare la pasta fredda per abbassare l’indice glicemico si può estendere anche ad altri cibi, come ad esempio il riso o i legumi, di modo che mentre si consuma il pasto non ci si debba preoccupare di tale aspetto.