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Pasta e dosi: i grammi a persona per ogni formato

Ogni giorno, il solito gesto quotidiano, ogni giorno, il solito dilemma: “Quanti grammi di pasta cuocere?”. Un dilemma semplice che approda sempre in risultati inaspettati: porzioni troppo abbondanti che alimentano lo spreco alimentare o porzioni scarse che lasciano insoddisfatti. Scegliere la dose giusta di pasta da cucinare è una questione di responsabilità, di tradizione e di gusto perché il cibo non è solo nutrimento, ma memoria, famiglia, identità e cura verso se stessi e l’ambiente. Ogni porzione deve essere essenziale, equilibrata e memorabile.

In questo articolo, abbiamo preparato una guida completa firmata La Pasta di Camerino per capire quanta pasta cuocere in base a un mix di fattori come tipologia della pasta e numero di portate, occasioni e ricette.

 

In base alla tipologia e al numero di portate

Primo elemento da cui partire per scegliere la dose giusta di pasta da cucinare è la tipologia di pasta. A seconda delle proprietà nutritive, consistenza e digeribilità, i grammi per porzione variano e diminuiscono all’aumentare del numero di portate. Scopriamo insieme la porzione giusta per ciascuna tipologia di pasta.

La pasta secca di semola, come Spaghetti, Penne o Fusilli, è ricca di amido e trattiene bene i sughi. Ha una struttura compatta, una buona tenacità e una resa ottima in cottura. Grazie al contenuto equilibrato di carboidrati e al tempo di digestione medio, garantisce un senso di sazietà progressivo, perfetto per un piatto unico da 90-100 g, mentre la dose diminuisce con l’aumentare delle portate. Ad esempio con due/tre portate, la dose consigliata è di 80-90 g, sopra tre portate 60-70 g.

La pasta di semola integrale è fatta con semola ottenuta dalla macinazione di tutto il chicco. Questo le conferisce un alto contenuto di fibre e una struttura più robusta, che rallenta la digestione e aumenta il senso di sazietà. La sua consistenza rustica e leggermente croccante richiede una porzione di 70-80 g, che diventano 60-70g in abbinamento con altri piatti.

Il grano antico monococco è un cereale ricco di antiossidanti, proteine e carotenoidi. Ha un profilo nutrizionale superiore rispetto al grano duro convenzionale e una minore quantità di glutine. La sua struttura compatta e il gusto intenso rendono la porzione di pasta ottimale da 70-80 g pienamente soddisfacente. Come per la pasta di semola, aumentando le portate, la dose diminuisce di 10 g circa.

La pasta all’uovo secca, come Tagliatelle, Fettuccine e Pappardelle, si distingue per il suo contenuto di uova, che conferiscono un gusto ricco e nutritivo rispetto alla pasta di sola semola. Durante la cottura, tende a espandersi moderatamente, assorbendo liquidi. Il suo potere saziante è elevato: bastano 65 g per un piatto completo e appagante, che si abbassa mano a mano che aumentano le portate.

La pasta all’uovo fresca, invece, ha un peso specifico maggiore. Durante la cottura tende ad assorbire più acqua, aumentando leggermente di volume. Per questo 125 g sono più che sufficienti per ricette della tradizione.

E se la pasta fresca fosse ripiena?
La pasta fresca ripiena, come tortellini e ravioli, è un piatto completo: unisce pasta e ripieno in un solo formato, ricco di proteine. Essendo più nutriente e strutturata, la dose deve essere maggiore, specialmente quando servita con sughi, e aggirarsi intorno ai 125g. In brodo, 100 g sono sufficienti.

 

In base all’occasione

La quantità giusta di pasta non dipende solo dal tipo o dal numero di portate, ma anche dall’occasione e cosa si vuole comunicare o raccontare attraverso quel piatto. Ad esempio, se stai cucinando per un primo appuntamento, forse non vuoi appesantire la tavola, ma lasciarla leggera, elegante, accogliente. In quel caso, diminuiamo la porzione quanto basta per goderci il gusto senza sentirci troppo sazi.
Questione diversa per le cene tra amici, quelle vere, con le risate forti, i brindisi improvvisati e i “ne vuoi ancora un po’?”. In questi casi, abbondare è quasi un dovere morale e ricordati di chi chiederà il bis.
C’è poi una categoria tutta speciale: i bambini, magari i compagni di scuola di tuo figlio. Hanno appetiti incostanti, ma una fame genuina di semplicità e di pasta: per loro la dose è leggermente ridotta.
Quando si cucina per i nonni o per i parenti che non si vedono da tempo, allora il piatto diviene un gesto d’amore e la porzione da 80–90 grammi racconta tradizione e calore nella forma di una tagliatella.
Infine, il pranzo da portare al lavoro. Qui la dose deve essere intelligente: né troppo, né troppo poco. Con 80 grammi prepari una schiscetta equilibrata, gustosa, che sazia senza appesantire, perfetta da riscaldare e mangiare tra una riunione e l’altra.
Ogni occasione ha il suo sapore e ogni piatto lo racconta: sta a te scegliere la quantità giusta per farlo arrivare al cuore.

 

In base alla ricetta

L’ultimo elemento, ma non meno meno importante, per scegliere la dose di pasta perfetta da cuocere è la ricetta con cui verrà accompagnata e la porosità della pasta stessa. Alcuni tipi di pasta, come quella integrale o di grani antichi, tendono a essere più rustici, il che significa che assorbono più sugo rispetto alla pasta raffinata. Se si prevede di accompagnare la pasta con un condimento leggero, può essere utile aumentare leggermente la quantità per ottenere una porzione soddisfacente. Al contrario, con sughi molto ricchi, come ragù, carbonara o pesto, 70 g a persona possono bastare. Il segreto è sempre armonizzare il tutto per ottenere un piatto che sia tanto gustoso quanto
equilibrato.

 

La dose di pasta: una scelta responsabile

Ogni volta che decidiamo la quantità di pasta da cucinare, facciamo una scelta che va oltre il semplice atto culinario: scegliamo di rispettare l’ambiente, ridurre gli sprechi e valorizzare il cibo che prepariamo.
Ogni grammo che non buttiamo è:
– un risparmio d’acqua: per produrre 1 kg di pasta servono circa 1.800 litri d’acqua;
– di energia: per coltivare, trasformare, trasportare, cuocere;
– di CO₂: ogni alimento buttato aumenta le emissioni, come se fosse stato prodotto inutilmente.
Con La Pasta di Camerino, ogni piatto diventa un atto di consapevolezza e di rispetto per la tradizione e per il nostro pianeta.

 

Conclusione

La giusta porzione non è mai banale: dipende da fattori diversi che vanno combinati per ricercare armonia. Scegliere la quantità di pasta da portare in tavola è un gesto quotidiano che parla della nostra passione per la cucina, le tradizioni e l’ambiente. Con La Pasta di Camerino, ogni grammo è pensato per fare la differenza: nel piatto, nel cuore, nel mondo. E se proprio la dose perfetta non è riuscita, trasforma il rispetto per il cibo in creatività: una porzione di pasta avanzata può diventare una frittata di spaghetti, un gratinato al forno, una schiscetta da portare al lavoro.

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Sulle colline dell’entroterra marchigiano la brezza del mare adriatico si mescola all’aria pura e alla terra genuina dei monti sibillini. È qui che nasce La Pasta di Camerino, ruvida e porosa come quella fatta in casa, realizzata con cura e nel rispetto dei migliori metodi artigianali.

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