Mangiare di stagione fa bene non solo al corpo, ma anche alla mente? Ebbene sì: cambiare dieta a seconda della stagione rende l’alimentazione meno monotona e più salutare, riduce il declino cognitivo, stimola la curiosità e la creatività. Numerosi studi scientifici supportano una teoria che le nostre nonne già conoscevano nei fatti, preparando i pasti con i cibi che l’orto metteva a disposizione.
E che dire dell’abbinamento tra alimenti di stagione e la pasta? Effetto felicità moltiplicato. Scopriamo insieme perché.
Come mai mangiare la pasta ci rende felici?
Esistono ragioni scientifiche che spiegano l’amore che il nostro corpo e la nostra mente nutrono per questo alimento, soprattutto se il piatto è colorato. Uno dei motivi è che i carboidrati presenti nella pasta contengono zucchero che stimola la produzione di endorfine e, di conseguenza, anche il buonumore.
Ma c’è un altro aspetto meno noto, legato a un meccanismo emozionale e neurofisiologico, che giustifica il benessere psicofisico che proviamo quando gustiamo un piatto di pasta. Questo meccanismo è stato oggetto di studio e misurato scientificamente per la prima volta nel Behavior & Brain Lab presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM.
Lo studio delle neuroscienze
Gli scienziati del Behavior & Brain Lab, utilizzando metodologie neuroscientifiche e di brain tracking simili a quelle della macchina della verità, hanno studiato 40 soggetti di età compresa tra i 25 e i 55 anni. Lo scopo? Indagare sulle reazioni emotive scatenate dall’assaggio di un piatto di pasta.
I risultati di questa ricerca hanno rivelato un dato affascinante: gustare il piatto di pasta preferito genera una reazione emotiva intensa e positiva. Ciò che emerge è che l’esperienza sensoriale durante la degustazione di un piatto di pasta, in particolare quello che evoca ricordi felici, soprattutto quelli legati alla famiglia, provoca una sensazione di benessere e soddisfazione che si prolunga nel tempo. L’esperienza di gustare un piatto di pasta, dunque, si rivela molto più che un semplice atto di nutrimento, coinvolgendo profondamente la sfera emotiva e la memoria.
Non solo pasta, si tratta di emozione
In sintesi, questo studio pionieristico conferma quello che noi de La Pasta di Camerino sapevamo già: la pasta non solo sazia l’appetito, ma accende anche la fiamma della felicità e dei ricordi più belli. Attraverso questa scoperta, siamo invitati a guardare al rapporto tra cibo, emozioni e memoria con una consapevolezza ancora maggiore, ad apprezzare ogni boccone di pasta come un’esperienza che va oltre il mero gusto e nutrimento.
E c’è di più: quando gustiamo un piatto di pasta condito con verdure di stagione, possiamo sperimentare un vero e proprio turbine di emozioni positive: la soddisfazione di aver scelto un’alimentazione salutare e il piacere del gusto si uniscono in un mix irresistibile. Inoltre, la scelta di consumare verdure di stagione, caratterizzate da freschezza e ricchezza nutritiva, può intensificare la sensazione di benessere e vitalità che proviamo.
La pasta “di stagione”
Oltre alla felicità, anche benessere e salute: la pasta “di stagione” rappresenta infatti un vero e proprio passepartout per esplorare la varietà degli alimenti stagionali e imparare a nutrirci nel migliore dei modi. La “Dichiarazione di consenso scientifico Healthy Pasta Meal“, sottoscritta da un comitato internazionale di medici e scienziati nutrizionisti, sottolinea che i piatti di pasta sono un modo gustoso per consumare più verdure, legumi e altri alimenti tipici della dieta mediterranea spesso trascurati.
Conclusioni
Per concludere vogliamo riassumere il primo obiettivo del nostro lavoro quotidiano: trasmettervi le emozioni racchiuse nei sapori della tradizione, nei ricordi delle nonne che stendono la pasta per il pranzo della domenica. La Pasta di Camerino, infatti, non è solo una combinazione di farina e acqua, ma è un abbraccio caldo e avvolgente che ci lega alle nostre origini, alle nostre radici. È un legame che si rinnova ad ogni boccone, un patrimonio immateriale che si tramanda di generazione in generazione.
Quindi, mentre esplorate le nostre proposte, sappiate che state anche intraprendendo un viaggio emozionale: aprendo le porte del passato e permettendo alle memorie delle nonne di prendere vita nuovamente.
Che scegliate i broccoli di gennaio, i carciofi di marzo o le zucchine di maggio, ogni singolo ingrediente è portatore di un’eredità culinaria che va oltre il tempo.
Buon viaggio nel passato e nel gusto.
